Il ritorno fra i banchi di scuola tra allarme bullismo, riforma e polemiche
Oggi circa 9 milioni di studenti sono tornati a scuola. La campanella è suonata in 16 regioni. In altre il ritorno sui banchi era già avvenuto. In altre realtà regionali le porte delle scuole riapriranno mercoledì. Fra le novità della riforma targata governo Renzi e le polemiche per i bandi di assegnazioni delle cattedre ai docenti, resta il fenomeno del bullismo tanto temuto dalle famiglie dei ragazzi.
“Buon #primogiornodiscuola a tutti! Ragazzi, abbiamo lavorato affinché ne siate i protagonisti”. Così la ministra dell’istruzione Stefania Giannini ha augurato oggi su twitter il suo ‘in bocca al lupo’ ai 9 milioni di studenti che oggi sono tornati a scuola. Nel frattempo, tuttavia, i docenti annunciano nuove manifestazioni di protesta per la riforma entrata in vigore a luglio. E già nelle scorse settimane si era registrata una accesa polemica sulle modalità di assegnazione delle cattedre, con i docenti del Sud in particolare che avevano contestato il fatto di doversi trasferire anche a centinaia di chilometri dal loro luogo di residenza.
A preoccupare le famiglie, polemiche politiche e sindacali a parte, è in primo luogo il fenomeno del bullismo. Secondo una indagine della Coldiretti e dell’Ixè, infatti, la paura dei genitori per le violenze che potrebbero subire i figli in ambito scolastico raggiunge il 48% , superando quella per la sicurezza degli edifici e delle strutture delle scuole, pari al 45%. Una percentuale che rappresenta la preoccupante diffusione del fenomeno: nelle scuole italiane, infatti, crescono in misura sempre maggiore gli episodi di bullismo e di omofobia. Solo nel 2014, sono stati più di duemila gli studenti che hanno chiesto aiuto alla Gay Help Line e, in base a una ricerca di skuola.net, uno studente su tre ha confessato di essere stato vittima almeno una volta di violenze o cyber bullismo. Un dato che conferma lo studio della Sip – Società Italiana Pediatri – dal quale emerge che la percezione dell’incidenza degli atti di bullismo tra i ragazzi – almeno alle scuole medie – è di circa il 53%. Secondo la Sip, inoltre, gli episodi di violenza e gli abusi si manifestano nell’età compresa tra i 7 e i 16 anni, tendono a diminuire con l’avanzare dell’età e hanno per oggetto tutto ciò che il gruppo considera ‘diverso da sè’. Negli ultimi anni, in particolare, si è diffuso in misura sempre maggiore il bullismo omofobico, che si caratterizza per la volontà di colpire la vittima a causa del suo orientamento sessuale.
A luglio la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ha incontrato diverse Associazioni – tra cui l’Arcigay – e si è impegnata a inserire il contrasto all’omofobia e alla transfobia come tema centrale della “Settimana contro la violenza e la discriminazione” , prevista nel corso dell’anno scolastico. Fra le iniziative antibullismo, Isbn in collaborazione con il Corriere della Sera e Fondazione Enel Cuore Onlus, ha lanciato già nel 2013 il sito web Le cose cambiano, l’equivalente italiano del portale americano ‘It get’s better’, che continua a raccogliere le testimonianze delle vittime dei bulli per creare una rete di auto aiuto.
L’Italia, tuttavia,non è l’unico Paese ad essere afflitto dalla piaga del bullismo. Secondo una ricerca pubblicata da OnePoll , in Gran Bretagna quasi la metà dei bambini tra i 7 e i 18 anni sono stati vittime di abusi, per la maggior parte avvenuti a scuola. Il sondaggio – commissionato in occasione della campagna contro il bullismo ‘Buongiorno Gran Bretagna’ – ha rivelato che circa un quarto delle vittime è stato preso di mira a causa dell’aspetto fisico o del peso.
pubblicato da: Notizie Tiscali.it
14 settembre 2015.
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